8 Marzo. 8 Donne. 8 Storie

Storie di donne, di imprenditrici, di mamme, sportive.
Ogni giorno è un giorno in cui apprezzare la professionalità, la freschezza, la semplicità, l'entusiasmo di chi ama il proprio lavoro. Oggi in particolare vogliamo condividere con voi le storie di 8 donne.
Sono donne, sono imprenditrici, sono mamme che ogni giorno si destreggiano per incastrare tutti gli impegni e sono un vulcano costante di energia.
Lo scambio di punti di vista ci permette di imparare sempre qualcosa dalle esperienze altrui, di trovare nuove ispirazioni ed energia.
Mettetevi comodi, iniziamo!

------ LAURA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Sono Laura Frulli. Sono di Luino. Sono nata 50 anni fa e sono nata praticamente in un negozio. Da 25 anni gestisco la gelateria Cagliani insieme a mio marito. Ho fatto anche per cinque anni il consigliere comunale, è stata una bellissima esperienza. Ho una figlia di 24 anni.

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

Sono praticamente nata in negozio perché i miei genitori hanno un negozio di elettrodomestici dal 1967. Ironia della sorte il papà ha aperto il laboratorio in Via Dante 65 esattamente dove adesso c'è la gelateria Cagliani. Secondo me era scritto nel mio Dna, mi sono sempre trovata a mio agio nel negozio proprio perché è un lavoro variegato con tanti stimoli e tanto rapporto con la gente.
Ho studiato Ragioneria ma ho scoperto che non era la mia strada infatti i conti sono un problema [risata] nel senso che porti avanti il lavoro con tanta incoscienza e tanto cuore riesci ad andare avanti, altrimenti diventa difficile al giorno d’oggi.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

Questo lavoro è venuto strada facendo. Ho evitato di andare all'università, ho fatto due/tre domande di lavoro ma erano abbastanza un proforma e poi ho scelto di stare in negozio. C'era necessità e sono rimasta volentieri.
In casa nostra il genere non era un fattore determinante. Siamo sempre stati abituati a collaborare e lavorare quindi l'etica, la professionalità e il servizio, magari sembrano cose un po’ esagerate, però ce le hanno inculcate dall'inizio. Tutti collaboravamo con le nostre capacità, con quello che avevamo, ognuno diverso. Siamo tre fratelli ognuno col suo carattere, ognuno con le sue prerogative.
Quando mio marito ha scelto di aprire la gelateria - il progetto è suo, io sono sempre stata a latere, non porto mai avanti in prima persona ma ci sono sempre - sono corsa di qua e abbiamo continuato insieme questa esperienza che, devo dire, è veramente bella!

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

Il lavoro stesso. L'essere rispettata per il lavoro che fai e per quello che dai alla gente.
E soprattutto, devo dire, quello che è successo in questi ultimi due anni a noi famiglia ci ha segnato in modo particolare ma anche come attività non saremmo andati avanti se non avessimo visto che dietro al nostro lavoro - scusatemi mi emoziona anche un po’ - c'è una comunità. Perché crei un posto dove la gente entra e si trova a casa sua e quindi questa è una cosa che dà tantissimo. Non lo cambierei con niente al mondo.
Nonostante tutte le difficoltà, perché non posso dire che non ci siano state, che sono tutti balzelli che ti si aggrappano sulle spalle, tu vai avanti però chiaramente sono difficoltà da risolvere. Però si fa si va avanti.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Credere in sé stessi. Io ho sempre dubitato troppo, adesso se tornassi indietro farei meno fatica. Non farei cose diverse ma mi creerei meno difficoltà. Meno domande, più fare.

COME TI DIVIDI TRA LAVORO E FAMIGLIA?

La famiglia e il lavoro sono la stessa cosa. In casa nostra è così da sempre. Forse mio marito avrebbe preferito una divisione più netta perché lui arrivava da una famiglia di operai che avevano proprio una differente organizzazione del tempo. Noi invece abbiamo sempre buttato tutto nello stesso calderone.
Per me è la soluzione perché non oso pensare cosa sarebbe stato della nostra famiglia se avessimo dovuto guardare solo il lavoro o aspettare, posticipare le cose familiari a quando c'è tempo.
Non saremmo riusciti, si fa tutto insieme ed è bello così.

COME TROVI IL TEMPO LIBERO? COSA TI PIACE FARE?

Rispetto al lavoro che avevo prima [ndr, di consigliere comunale] ho più tempo libero perché nonostante la gelateria faccia apertura annuale, i mesi invernali mi occupano solo il pomeriggio per cui la mattina ho tempo.
Amo camminare. Non faccio tanto sport ma mi piace proprio camminare, questa è l'unica cosa che cerco di fare. Mi piace stare all'aria aperta e ogni tanto stare, così, da sola un pochino se posso. Poi ci sono le cose da fare ma ci sta e si riesce a fare tutto.

HAI UN DRESS CODE? QUANTO CONTA LA COMODITA’?

La comodità è sicuramente una cosa che conta tantissimo. Secondo me per affrontare già la dura giornata devi essere comodo perché sennò ti tira di qua, ti tira di là, no!
Però moderno perché mi piacciono le cose alla moda. Però se devo scegliere tra moda e comodità: comodità.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

NO, non ce n'è una perché mi lascio un po’ guidare dalle giornate. Non mi piace fare programmi e soprattutto non amo la routine. Dopo un po’ che faccio le stesse cose, cambio, faccio altre cose, le faccio in un'altra maniera, perché sono facile alla noia quindi mi devo far un po’ stimolare e devo cambiare.

PER LAURA, CRESPI PROPONE...

– Abito lungo, realizzato in fibra di cotone ecosostenibile. Girocollo, vita con elastico arricciato, apertura sulla schiena. Deha --> Vedi
– Overshirt in piquet di cotone Circolo 1901 --> Vedi
– Arizona Big Buckle Birkenstock --> Vedi

------ ANNA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Sono Anna Galbiati per tutti, e per chi mi ha conosciuta al liceo scientifico di Luino sono Annamaria Giudice.
Lavoro nell'azienda di famiglia di mio marito. Ho due figli, uno si sta laureando in medicina, l'altro si è laureato in Agraria e ha iniziato a far parte del team dell'azienda. Ci occupiamo di progettazione, formazione, aree verdi, giardini e allestimenti floreali di ogni genere e vendita al pubblico. Praticamente di tutto quello che è il verde delle case dei nostri clienti.

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

Ho sposato mio marito!
Inevitabilmente. Inevitabilmente, i progetti erano altri, ma quando c'è un'attività di famiglia, questa prima o poi ti prende, ti rapisce e la senti tua. E poi non ti lascia più. Però sono assolutamente contenta, soddisfatta e con fatica riesci ad avere le tue soddisfazioni.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

Sicuramente sì. Sicuramente sì, perché avevo innanzitutto alle spalle due pilastri come mio suocero e mio marito, conosciuti per la loro capacità e professionalità, eccetera.
Quindi io sono arrivata piano piano e ho dovuto conquistare la fiducia dei clienti e ho dovuto imparare tanto. È un'attività dove non si finisce mai di imparare. Quindi si deve sempre essere sul pezzo.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

Sicuramente quello di essere riconosciuta in questa attività. Quando i clienti mi chiamano e sono sicuri - più loro di me - del risultato che avranno.
E poi della solidità, soprattutto dal punto di vista lavorativo con mio marito, della complicità che abbiamo nella realizzazione delle aree verdi. Lui dal punto di vista professionale e tecnico e io nel mio piccolo, nella progettazione.
E quindi sì, quello che abbiamo raggiunto è la mia più grande soddisfazione.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Di non sentirsi mai arrivata. Vedo tanti giovani che soltanto perché magari hanno un titolo di studio o soltanto perché pensano di essere bravi pensano di essere arrivati, no, devi sempre metterti in discussione. Devi sempre pensare di non essere arrivato e che hai ancora sempre tanto da imparare per poter proporre sempre cose nuove e non rimanere indietro.
E l'umiltà di non essere perfetto.

COME TI DIVIDI TRA LAVORO E FAMIGLIA?

La famiglia è il lavoro. Un figlio è via e quindi lui ce lo godiamo quando riesce a venire a casa, però, l'altro è sempre con noi. Adesso anche sul lavoro.
Tempo libero, come per tutti quelli che hanno un'attività, pochissimo. Ho la fortuna di vivere in un posto bellissimo, in maniera tale che se solo esci puoi farti una bella passeggiata.
E come dividersi? Beh adesso è molto più semplice, perché i figli sono grandi. In passato, come tutte le famiglie, come tutte le mamme, grazie ai nonni ci siamo barcamenate tra lavoro, figli e scuola.

COSA TI PIACE FARE NEL TEMPO LIBERO?

Amavo giocare a tennis e spero di ricominciare presto. Ho risolto un piccolo problema che avevo un piede. E poi stare all'aperto, continuare a stare all'aperto, nonostante io ci sia tutti i giorni, tutto il giorno, sempre stare all'aperto.

HAI UN DRESS CODE? QUANTO CONTA LA COMODITA’?

La comodità da 1 a 100: 100, anzi 110 o più. Poi sempre abbigliamento comodo e abbigliamento tecnico. Sembra una banalità, ma abbigliamento tecnico, soprattutto nel periodo invernale, quando ho bisogno di stare calda ma contemporaneamente potermi muovere con facilità.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

Il bello del mio lavoro è proprio che ogni giorno è sempre diverso. Non sai mai quello che ti capita, non sai mai cosa succede. Hai magari degli allestimenti floreali che ti arrivano così, non programmati. Oppure sul cantiere ci può essere sempre qualcosa di nuovo, o quei piccoli imprevisti, che ti cambiano i programmi. Quindi tu ti svegli al mattino e sai solo a grandi linee come sarà la giornata.

PER ANNA, CRESPI PROPONE...

reggiseno sportivo oglam smash

– Felpa Mono Air Houdini. Nuovo metoodo di lavorazione della fibra del pile per diminuire dell'80% il rilascio di micorplastiche nell'ambiente. --> Vedi
– Pantaloni tasconati 40weft --> Vedi
– Gilet Flash Montura. Elevata resistenza a strappi ed abrasioni. Grazie alla struttura double weave in rilievo (doppia tessitura in trama) evita il completo contatto con la pelle aumentandone il comfort e la traspirabilità, offrendo buona protezione dal vento. Il trattamento idrorepellente DWR lo protegge dall'umidità esterna e dalla pioggia. ANTIUV: UPF50+. --> Vedi
– Scarpe Bushido II La Sportiva. Leggera, grippante, aggressiva, concepita per garantire una perfetta stabilità di appoggio su tutti i tipi di terreno off-road. --> Vedi

 

------ CHIARA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Mi chiamo Chiara e vivo a Castelveccana. Sono sposata e ho cinque figli. Il più grande ha 21 anni quest'anno, la più piccola ne farà 9. Sono architetto. E mi piace molto la professione che faccio.

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

È una professione che si è costruita negli anni e non era il desiderio di quando ero bimba. Non mi ricordo che cosa desiderassi diventare da grande. Dopo la maturità ho deciso di fare architettura.
Mi sono specializzata sull'indirizzo di tutela e recupero del patrimonio storico architettonico e in questi più di 20 anni di lavoro, l'indirizzo che ho preso, appunto, è proprio quello di recuperare l'esistente. Mi appassiona tantissimo recuperare gli edifici che hanno una storia e scoprire il genius loci che c'è in ciascun edificio, in ciascun ambiente. E mi piace molto confrontarmi e interfacciarmi con i miei clienti, con le persone che incontro.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

No, è stata una mia scelta e tutti hanno avallato la mia scelta. Mi hanno sostenuta e devo dire che non ho trovato difficoltà di genere rispetto a quello che faccio. Se non con alcuni artigiani e con alcuni operai che mi chiamano “signora” anziché “architetto”. Ma mi viene da ridere, magari faccio la battuta con loro, però non mi formalizzo. Insomma, mi dà forse più fastidio se è qualcuno che si crede chissà chi, insomma, magari laureato che chiama “signora”. E allora, in questo caso mi dà un po’ fastidio, altrimenti io non mi presento neanche mai come “architetto”.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

Mah, in generale, quando riesco a portare a termine un progetto e riuscire, magari con alcune scelte, a stupire rispetto a quello che uno si immaginava.
Credo di avere la capacità di vedere quello che diventerà. Spesso, mi rendo conto, che invece non tutti hanno questa capacità, per cui il mio compito è anche quello di accompagnare, per cercare di comprendere, cosa potrebbe essere l'effetto finale.
Per cui comunque è questo riuscire ad arrivare a consegnare un oggetto finito che permette alle persone di vivere all'interno delle relazioni belle e di far sentire a proprio agio le persone, mi piace, mi piace molto.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Di cercare di imparare da tutti quelli che si incontrano. Che siano professionisti, che siano muratori, che siano idraulici, elettricisti. Cercare di ascoltare tutti, però, essere determinata e cercare attraverso il dialogo, e magari anche il compromesso, di raggiungere l'obiettivo finale che ci si è dati. Sapendo anche che magari alcune volte l'obiettivo che ci si è dati non va bene per cui bisogna, in itinere, cambiare o modificarlo.
Un altro consiglio che darei è quello di fare qualche esperienza all'estero, cosa che io non ho fatto, e di imparare bene l'inglese perché, a me capita di avere clienti stranieri e mi rendo conto insomma, di alcuni limiti, di alcuni miei limiti. Però la lingua e poter confrontarsi con tutti è fondamentale per comprendersi.

COME TI DIVIDI TRA LAVORO E FAMIGLIA?

Rubo dei pezzi di tempo da una parte all'altra, alcune volte scontentando qualcuno, altre volte facendo felici altri.
Con il fatto che alcuni dei figli sono diventati più grandi, è più semplice togliere del tempo alle attività familiari. Però mi rendo conto, insomma, che ci vogliono dei punti fermi e che è bello trovare degli spazi anche da dedicare alla famiglia.

COME VIVI L'ARIA APERTA? COSA TI PIACE FARE?

Mi piace camminare. Camminare in montagna, camminare sulle nostre strade e sui nostri sentieri, per cui ogni tanto accompagno Franco, mio marito, che invece ci va abitualmente. E poi mi piace tantissimo, appena inizia un po’ di tempo primaverile, nel tardo inverno, iniziare ad occuparmi del giardino, pulirlo, piantare fiori.

HAI UN DRESS CODE? QUANTO CONTA LA COMODITA’?

Conta molto e credo che sia uno degli aspetti più importanti. Però nello stesso tempo mi piace poter mettere qualcosa che sottolinea la mia femminilità e che mi caratterizza in qualche modo.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

Beh, la giornata tipo è svegliarsi alle 6, fare colazione con due delle mie figlie, le prime che si alzano.
Dedicare poi un po’ di spazio a me. E poi iniziare a fare la colazione con Samuele che va alle scuole medie, svegliare Anita e far colazione con lei. E poi dalle 8.15 /8.20, noi siamo sempre un po’ in ritardo a scuola, iniziare l'attività lavorativa cercando di pensare poi il più rapidamente possibile a che cosa si può fare nella pausa pranzo che di solito si allunga un po’ perché ciascuno ha i suoi orari. Poi riprendo a lavorare nel pomeriggio e come attività o sono in studio oppure sono da clienti o nei cantieri. Poi la sera invece rimango in famiglia oppure mi dedico ad alcune altre passioni.

PER CHIARA, CRESPI PROPONE...

reggiseno sportivo oglam smash

– Giacca impermeabile Torrentshell Patagonia --> Vedi
– Maglia crochet maniche corte cotone Ottod'ame --> Vedi
– Gonna pantalone Ottod'ame --> Vedi
– Blundstone Boots per camminare tranquilla sui cantieri. --> Vedi

 

------ DONATELLA aka TELLA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Mi presento sono Donatella Albertoli. Per tutti però sono la Tella. Come Donatella mi conoscono in pochi, per cui per qualcuno sarà una sorpresa sapere che mi chiamo Donatella. Ho 56 anni, ho due figli, due gatti, un cane e gestisco la palestra Movimenti dal ‘95, quindi sono 27 anni che lavoro qua dentro. Che faccio questo lavoro sono più di 35 anni in realtà.

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

Sono arrivata a fare questo lavoro perché mi è sempre piaciuto fare attività motoria. Facevo corse campestri, correvo. A me piace correre. Io ho bisogno di spazio aperti e di correre. Infatti in palestra, si capisce perché è tutto aperto, con tante vetrate perché ho bisogno di luce. Quindi ho sempre fatto tante attività. Poi con lo Sport Italia, qua a Luino, con il signor Cipolla come allenatore ho portato avanti l'attività motoria.
Però mi è sempre piaciuto anche insegnare. Quindi, fin da piccola, desideravo poter fare l’ISEF (Istituto superiore di educazione fisica) e così ho fatto. Ho fatto l’ISEF e poi ho fatto la commutazione in laurea in Scienze motorie nel 2000, quando c'è stata la possibilità. ho fatto massoterapia. E poi tutte le varie certificazioni per i corsi aggiuntivi ecc. che sono certificazioni minori rispetto a queste due.
Ho fatto massoterapia perché è un'altra branca del benessere che mi piace molto, ma mi sono accorta che mi si apriva un altro vaso di Pandora e quindi avrei avuto bisogno di una giornata di circa 48 ore per poter stare dentro a tutto e anche delle energie diverse. E quindi ho scelto di continuare con la mia attività, che poi è quella di far star bene le persone insegnando loro a muoversi in un determinato modo, nel modo corretto.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

Ah certamente! A casa erano contemplate solo le discipline legate al marketing e all'economia e quindi per me, che sono scorpione sì, ma ascendente Bilancia quindi ho bisogno della fantasia, era assolutamente una idiosincrasia, economia e commercio era impossibile.
E quindi il primo anno mi sono iscritta a Lettere. All’ora l’ISEF non era laurea, la laurea conseguita dopo, quando c'è stata l'opportunità. Però all’epoca non era laurea, questa era una mozione: “non è laurea”. Attenzione, mi dicevano anche “non troverai mai lavoro”, che è una cosa che adesso rifaccio a casa perché…alla faccia del non trovare lavoro. Ok, niente, ho fatto un anno di lettere, poi piangevo ogni volta che vedevo passare una borsa dell'ISEF e alla fine a casa hanno detto vabbè, prova sto concorso e ho provato il concorso. Chiaramente mi hanno presa perché era talmente tanta la voglia di entrare che non potevo giocarmi questa occasione.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

Beh, sicuramente della Movimenti. Ho lavorato per anni in altre strutture dove lavoravo, ma non potevo costruire perché intorno a me non condividevano la stessa mission mentre con la Movimenti ho potuto gestire tutto da capo e attorniarmi di persone che condividono lo stesso obiettivo.
E poi devo dire anche che la cosa che mi piace di più è aver creato un ambiente familiare per cui le persone che vengono qua generalmente stanno bene perché si sentono in una seconda casa. Io dico sempre che possono essere ferme le macchine, gli attrezzi, ma non deve essere fuori uso la macchinetta del caffè. Perché è lo spazio macchinetta del caffè, forse, è quello che fa più aggregazione.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Di essere curiosa su tutto, di non limitarsi sul niente, anche a costo di andare a fare dei corsi che magari apparentemente non c'entrano nulla. Poi lo scambio con gli altri nei corsi di aggiornamento è la cosa più importante ed è quella che mi manca di più in questo periodo, perché purtroppo solo adesso stanno ricominciando adesso a fare dei corsi in presenza, ma ho dovuto lavorare tantissimo on-line ed impari un terzo di quello che puoi portare a casa dallo scambio con gli altri, con gli altri te che stanno facendo il tuo lavoro.

COME TROVI IL TEMPO LIBERO? COSA TI PIACE FARE?

I miei figli adesso sono grandi, quindi devo dire che patiscono meno la mancanza da casa. Adesso siamo io e mio marito e quindi siamo tranquilli. Io e mio marito e gli animali, loro sono rimasti e anzi quando sono usciti di casa i ragazzi, noi abbiamo preso qualche animale in più così avevamo qualcuno da accudire.
Il tempo libero chiaramente lo passo all'aria aperta perché lavorando così tante ore al giorno, anche in uno spazio luminoso, ma sono al chiuso. Quindi per me il giardino e il giardinaggio, le piante, l'orto, tutto quello che mi porta a stare fuori.
Mi piacciono molto i lavori manuali per cui adesso mi sto inventando un lavoro di falegnameria. Ma devo fare attenzione perché lì posso diventar pericolosa.

HAI UN DRESS CODE?

Chiaramente è tutto molto comodo, anche quando non lavoro!
Quando lavoro sono chiaramente in tuta, Fortunatamente! E quando non lavoro mi diventa difficile mettere delle cose che mi costringono e quindi deve essere tutto molto libero. Vado dal jeans alla sneaker. Ma ecco, sempre cercando di essere in ordine perché questo non vuol dire buttare lì la cosa. Non il pigiamone o il tutone, c’è la sua eleganza anche con la tuta.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

La mia giornata tipo è che più o meno dalle 9 del mattino fino alle otto e mezza di sera sono qua in palestra. Negli ultimi tempi, poco prima del covid, ero riuscita a ritagliarmi una settimana dal lunedì al giovedì per avere il venerdì e sabato liberi. Per anni ho lavorato anche il sabato, tutto il giorno.
Adesso mi ero ritagliata queste cose per poter avere più spazio. Post Covid, devo dire che abbiamo ricominciato e ho dovuto un po’ limitare questo privilegio, anche perché stiamo sostituendo gente in quarantena, gente che ha i figli a casa e quindi mi riesumano ogni tanto, quando manca qualcuno, si ricordano di me che faccio un po’ tutti i corsi qui.

PER TELLA, CRESPI PROPONE...

–  Canotta Knockout Under Armour. Il tessuto estremamente morbido ed elasticizzato in 4 direzioni migliora la mobilità. elimina il sudore e si asciuga molto velocemente.
– Leggins Deha. Leggins allover microfibra stampata riciclata ed ecosostenibile ottenuta da materie prime rigenerate - inserti in retina elasticizzata tipo 'basket' traspirante --> Vedi
– Scarpe Revel 5 Brooks --> Vedi
– Borraccia Pivot Camelbak. Composta per il 10% di materiale rinnovabile di origine vegetale. Leggera, resistente agli odori e facile da pulire. BPA, BPS, e BPF free --> Vedi

 

------ GABRIELLA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Mi chiamo Pelucco Gabriella. Sono nata a Luino. Ho vissuto a Luino tutta la mia gioventù. Mi sono diplomata nel 1984, sono una fisioterapista respiratoria e ho trent'anni di operatività ospedaliera. Sono la moglie di Cerinotti Flavio.
Mio marito è un pasticcere e nel momento in cui ho sposato mio marito, ho sposato anche la sua attività e di conseguenza ho avuto la fortuna di poter continuare la mia attività professionale, di mantenerla, di arrivare anche a dei ruoli abbastanza importanti, pur collaborando in azienda con mio marito, dedicando a mio marito, anzi alla sua azienda, il tempo libero che mi restava dal lavoro e dalla gestione famigliare.
Crescendo nel frattempo anche due figli, perché nella nostra famiglia vige questa regola: una donna ha tre aziende. L’azienda familiare, l'azienda professionale e l'azienda materna. E quindi, come in ogni team, ognuno faccia al meglio la propria parte, dando quello che è capace di dare. E quindi mi ritrovo in questa azienda da 45 anni.

Quindi per arrivare a fare questo lavoro è bastato sposare il marito? Esatto.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

Effettivamente è difficile entrare nel mio personaggio perché ho plurimi aspetti. Ho avuto la possibilità di poter studiare e ho avuto la possibilità di poter studiare fuori casa. Ho avuto la fortuna di incontrare mio marito, pur appartenendo a mondi completamente diversi, e la sua è una professione estremamente artistica.
Ma ripensandoci bene, mi rendo conto che anche la mia è una professione artistica, perché senza le nostre quattro mani non si va da nessuna parte e sono fondamentali e questo ci ha accomunato. Ho avuto la fortuna di avere un compagno che mi ha supportato e che ho supportato, che mi ha sopportato e che ho sopportato. Non abbiamo mai trascurato i figli nonostante questi grossi impegni, perché tra le attività più impegnative credo che quella del pasticciere rasenta quella del medico, perché ha una dedizione 24 ore al giorno e quindi noi si vive in funzione di lievitazione e di aperture.
Ma siamo stati capaci nel tempo di darci anche dei piccoli fermi.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

La passione. La passione perché è il motore della vita per tutti e quindi non c'è difficoltà, non c'è fatica, non ci si sente mai arrivati, si è sempre apprendisti, con voglia di fare e di imparare.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Di studiare, studiare molto per qualunque professione uno intenda votarsi.
Deve sempre studiare, perché la cultura permette di affrontare tutte le difficoltà. E direi a questi giovani di non sentirsi mai arrivati. Perché, come insegnavo anche i miei allievi quando si raggiunge un successo, non lo si è raggiunto, lo si è passato. Quindi se si vuole mantenersi appassionati in quello che si fa, si deve sempre cercare qualcosa che ti faccia ancora fare meglio di quello che hai fatto.

COME TROVI IL TEMPO LIBERO? COSA TI PIACE FARE?

A 60 anni ho imparato, ma lo avevo già preventivato se Dio me avesse dato la grazia, di riuscire a coniugare attività professionale e tempo libero. Perché non si può accelerare tutta la vita. Bisogna anche decelerare ogni tanto. Io ho moltissimi interessi. Ho la passione dei libri, la passione del trekking, facciamo molta montagna, mio marito è un ciclista, è motociclista. Per cui per 25 anni non abbiamo mai visto la luce del sole, ed era un tempo massimo che ci eravamo dati. Adesso, anche perché nostro figlio è in grado di gestire l'azienda, noi siamo i suoi supporter ma abbiamo delegato tutto

HAI UN DRESS CODE?

Premetto che provengono dalla cultura che bisogna essere sempre in ordine, puliti e perfetti e quindi questo può essere anche un limite. Soprattutto è un retaggio italiano, è solo in Italia che si definisce il dress code importante per la professione. Io ho esperienze professionali non solo italiane e quindi nel mio mondo non ci si relaziona in base a quello che uno manifesta con il proprio “travestimento” ma si punta al suo atteggiamento, alle sue parole e al suo comportamento. Dobbiamo però fare i conti con la realtà. Posto che vai, usanza che trovi. Certo che avere un'attività dove ti trovi relazionato con prodotti alimentari, essere eccessivamente profumati potrebbe dare fastidio, ma questo potrebbe dare fastidio ovunque essere. Essere comunque in ordine, ma per sé stessi. Il biglietto da visita è per te stesso. Poi ognuno si vesta come vuole.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

No, non ho una giornata tipo. Io nell'azienda sono la persona preposta al problem solving per cui una delle mie doti è saper riorganizzare l’inorganizzabile. Per cui non ho programmazioni e non mi piacciono.

PER GABRIELLA, CRESPI PROPONE...

reggiseno sportivo oglam smash

– Abito Bastoncino
– Giacca Circolo 1901 --> Vedi
– Scarpe Legero --> Vedi

 

------ VITTORIA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Sono Vittoria, ho 27 anni e lavoro al Cantiere Nautico Donato di Caldè. L'azienda era originariamente del mio bisnonno, poi è diventata dei miei nonni e ora sta passando a me e mio fratello.

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

Io inizialmente ho studiato Ingegneria Biomedica, quindi ho fatto l'università al Politecnico di Milano e ho fatto anche un master a Chicago infatti ho anche la doppia laurea in Ingegneria Biomedica.
Ho concluso il mio percorso di studi a Natale 2019, quindi quando ho cominciato a cercare lavoro, sbam, chiusura per Covid. Quindi tutti i colloqui che ho fatto sono andati in niente perché poi hanno chiuso tutti gli uffici. Nel frattempo i nonni hanno detto “beh, però noi vorremmo anche alleggerire un po’ il lavoro”. Mio fratello era già qui, e insieme abbiamo deciso che saremmo andati avanti noi due. In realtà senza averlo programmato perché ho scelto un percorso completamente diverso.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

In realtà è stato molto ben accetto, nel senso che addirittura erano loro che “lottavano” per me. Nel senso che per i nonni avere qui i nipoti che vanno avanti con l'attività è un po’ come un sogno che si realizza. Quindi è stato molto semplice.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

Io ho cominciato da poco perché ufficialmente sono qua da settembre 2020, quindi ho fatto una sola stagione piena. La cosa che mi fa piacere però è vedere come i clienti comincino a cercarmi. Visto che l'azienda è andata avanti tantissimo con i miei nonni, i clienti storici sono abituati magari a cercare mia nonna o mio nonno. Pian piano vedo che qualcuno comincia a cercare me o comunque chiedermi più cose, quindi mi dà un bel senso di progresso, di realizzazione.

QUALE CONSIGLIO DARESTI A UNA RAGAZZA GIOVANE COME TE CHE STA INIZIANDO IL SUO LAVORO?

Ho cominciato da poco, quindi i consigli pratici per ora poco, nel senso che sto ancora imparando. Una cosa molto importante, secondo me, è cercare di imparare il più possibile anche magari leggermente fuori dal proprio compito. Cercare quindi di stare attenti a quello che fanno tutti, ed essere proprio presenti a 360 gradi soprattutto quando si impara un lavoro nuovo perché poi più si sa, più si è utili e si possono avere responsabilità e soddisfazioni.

COME TROVI IL TEMPO LIBERO?

Questa attività è molto particolare perché lavoriamo tantissimo d'estate, quindi non esistono vacanze estive. L’estate è qua però poi d'inverno il lavoro è minimo, quindi diciamo che tutte le cose, tutti i viaggi, tutte le cose che richiedono un po’ più tempo vengono spostate d'inverno.
Però è un lavoro che, a parte proprio i mesi estivi, offre parecchio tempo libero. Beh, parecchio..., così sembra che non lavoro. Ci si può organizzare bene, diciamo così!

HAI UN DRESS CODE?

Lavorando principalmente d'estate siamo vestiti sempre piuttosto estivi, quindi pantaloncini, maglietta, ovviamente cercando di essere sempre in ordine e non di sembrare in spiaggia. Però per il tipo di attività siamo anche abbastanza liberi.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

Vengo in cantiere, solitamente lavoro in cantiere - a seconda delle giornate e a seconda della stagione - fino alle 17.30, 18.30, 19.00. Poi si torna a casa oppure magari in palestra. Faccio qualche lezione, un po’ di allenamento, poi si torna a casa e mi dedico ai miei passatempi.

COME È AVERE LA NONNA COME RIFERIMENTO E UN SALTO DI GENERAZIONE?

Il salto di generazione è strano, nel senso che ha accelerato un po’ i tempi. Io avrei fatto volentieri un'esperienza fuori, prima di venire a lavorare qua, magari un'esperienza proprio nel mio campo.
Però, essendoci stato un salto generazionale, sarebbe stato molto pesante anche per i nonni, perché per loro comunque lavorare altri uno/due anni senza avere l'aiuto dei nipoti sarebbe stato difficile. Questo sicuramente ha accelerato il processo di subentro.
Devo dire che ci troviamo abbastanza. Adesso io e mio fratello stiamo anche lavorando per cercare di portare qualche miglioria. A livello di comunicazione, per esempio, noi lavoriamo molto più con le mail. Loro invece lavoravano molto più, magari direttamente chiamando per telefono o faccia a faccia col cliente. Quindi stiamo cercando di portare un po’ questa freschezza, questa novità che è bello far percepire anche al cliente perché vedono questo cambio generazionale e sanno che comunque, se verrà mantenuta la stessa professionalità, sono contenti.

PER VITTORIA, CRESPI PROPONE...

–  Activist Tee Houdini. Confortevole e versatile t-shirt in lana merinos e Tencel. Naturalmente traspirante questo tessuto regola perfettamente la temperatura corporea. Anti UV. --> Vedi
– Bermuda fantasia con fusciacca 40weft --> Vedi
– Sandalo Original Universal Teva --> Vedi
– Cappello ultralight e traspirante Duckbill Patagonia  --> Vedi

 

------ GIULIA------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Sono Giulia, ho 30 anni, sono laureata in farmacia e attualmente lavoro nel controllo qualità in un'azienda farmaceutica. Sono figlia di Franca e Fabrizio. Ho due fratelli, sono zia di sette nipoti - tutti dalla stessa sorella - e da due anni moglie di Bruno.

 

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

Ho conseguito la Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche a Milano, dopo pochi mesi è venuta fuori un'opportunità lavorativa nel controllo nel controllo qualità di un'azienda farmaceutica. Dopo un anno di esperienza ho voluto aumentare e approfondire le mie conoscenze trasferendomi in un'altra azienda molto, molto più grossa e dove c'era ancora più opportunità per poter imparare.

LA TUA FAMIGLIA ERA PRONTA PER UN’ATTIVITA’ DI QUESTO TIPO?

Fortunatamente sì, grazie un po’ a mio papà che mi ha trasmesso la sua passione del mondo della farmaceutica. Anche lui ha lavorato per 40 anni in una grossa multinazionale e mi ha trasmesso questa passione per quello che è il mondo farmaceutico. Per cui alla fine del liceo io ero indecisa tra due strade: o fare fisioterapia o fare farmacia. Ahimè, il test di fisioterapia non è andato e quindi la mia scelta è stata farmacia che mi è piaciuta come facoltà e la rifarei.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

La cosa di cui sono più fiera è raggiungere i miei obiettivi quando mi sono dati e fare, ahimè, so che è brutto dirlo, fare le cose con precisione, è quello che mi riesce meglio, proprio farle a puntino. Poi ovviamente c'è sempre l'imprevisto che è sempre comunque accolto.

UN AMBIENTE COSI’ SCIENTIFICO, È MASCHILISTA?

No, non trovo nessuna differenza di genere, anzi nel team all'interno del quale mi trovo ci sono più maschi che femmine. Femmine siamo solamente in tre attualmente e i maschi sono solo fantastici.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Di aver pazienza nel cercare lavoro, perché prima o poi l'occasione e l'opportunità arriva. Molte volte magari uno si laurea o vuole già il lavoro, il giorno dopo, pensando di sapere tutto. E invece no, perché quando si inizia a lavorare si inizia un'altra esperienza. Perché si, la cultura ci vuole però il lavoro e lo studio sono due mondi separati, per cui essere determinati anche e non arrendersi al primo colloquio, alla prima risorsa umana che magari ti dice di no, che non sei il candidato scelto, ma andare avanti, che prima o poi l'occasione arriva..

COME TROVI IL TEMPO LIBERO? COSA TI PIACE FARE?

Il tempo libero è veramente minimo e soprattutto concentrato nel weekend dove mi piace soprattutto dedicare almeno mezza giornata a me stessa e ciò significa andare a fare una passeggiata, da sola, in un bel posto, un bel parco verde. Mi divido tra casa e famiglia ad incastro. Attualmente non ho figli per cui la mia vita è casa, lavoro e poi va beh un po’ di svago, diciamo nel weekend.

COME VIVI L'ARIA APERTA?

L'aria aperta la vivo camminando, camminando senza musica. Amo tantissimo quando sono al mare e farmi le passeggiate chilometriche

HAI UN DRESS CODE?

Diciamo che il dress code è sullo sportivo/elegante e la comodità conta, sì! Per cui ha un paio di scarpe col tacco 12 e un paio di ballerine, preferisco le ballerine.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

La mia la giornata tipo durante la settimana è: sveglia alle 5.00 per essere al lavoro alle 7.30. Perché abitando a Varese e lavorando vicino a Locarno, la mia ora e mezza di macchina la faccio tutti i giorni. Si stacca dal lavoro tra le 4.30 e le 5.00. E ora che arrivo a casa, tra traffico e tutto sono le 6.30. Quindi il tempo di fare una doccia e poi ovviamente si cucina perché avendo un marito bolognese, ovviamente non si accontenta del prosciuttino, vuole i piatti tutti belli pronti. No, scherzo!! Per cui tempo di cucinare, cena e poi crollo sul divano. E non mi vergogno a dirlo.

PER GIULIA, CRESPI PROPONE...

– Camicia seta stampa floreale 19.70
– Pantaloni Teleria Zed
– Scarpe Wallabee Clarks -->Vedi

 

------ SILVIA ------

PRESENTATI IN POCHE PAROLE

Sono Silvia e sono socia titolare del negozio Crespi Sport di Luino. Sono sposata e ho tre figli.

COME SEI ARRIVATA A FARE QUESTO LAVORO?

Ho una laurea in lingue. Quando ho finito l'università ho iniziato a fare il lavoro per cui avevo studiato. Quindi ho iniziato l'insegnamento però io sono nata letteralmente in una merceria. Avevo due genitori che lavoravano in negozio e da ragazzina sognavo quasi di volere dei genitori con posto fisso e stipendio fisso per avere una vita meno caotica e un po’ più regolata. Quando però mi sono trovata ad essere io posto fisso e stipendio fisso, il lavoro mi piaceva, mi veniva anche bene ma non ce la facevo proprio. E quindi ho detto no, non è la mia vita e ho rilevato questa attività assieme a mio marito e mio fratello.

HAI DOVUTO “LOTTARE” PER ARRIVARE A FARE QUESTO LAVORO?

Nessuno mi ha ostacolato in queste scelte e in tutte le scelte che ho fatto, perché comunque vengo da una famiglia in cui le donne hanno sempre avuto un ruolo molto attivo, importante, molto apprezzato e riconosciuto dalla parte maschile della famiglia. Quindi nessuno mi ha ostacolato e ho fatto le scelte che ho desiderato e sono contenta delle scelte che ho fatto.

QUALE È LA COSA DI CUI SEI PIÙ FIERA AL LAVORO?

Mah, a parte la quotidianità che ti dà tante soddisfazioni, la cosa di cui sono più fiera sono due quindi ve le dico tutte e due.
La prima è quella di essere riuscita ad organizzare quella che io chiamo il “festone”. È stata una serata fatta qualche anno fa e l'ho organizzata seguendo il mio istinto e la mia pancia e senza ascoltare tutti quelli che mi dicevano ma no, ma va, ma figurati, ma al mese di novembre.
Io invece l'ho voluta fortemente, l’ho organizzata ed è stata un successone. E di questo sono fiera.
L'altra, che forse anche più importante, è che poco tempo fa abbiamo festeggiato due delle nostre ragazze (perché noi siamo sempre ragazze) che hanno raggiunto il traguardo dei 30 anni e dei 25 anni lavorati qui al Crespi. E questo mi ha portato a pensare che se noi abbiamo dato loro basi per crescere, loro hanno dato e stanno continuamente dando a noi la professionalità, l'entusiasmo, la preparazione che sono necessarie per fare questo lavoro. E lo fanno in una maniera così allegra e naturale che arrivare al mattino e vedere tutti i movimenti di tutte le nostre ragazze ti riempie il cuore.

QUANTO E CAMBIATO IL CONCETTO DI NEGOZIO DA QUANDO HAI INIZIATO?

Il concetto di negozio è sicuramente cambiato. Io poi sono nato in una merceria, ho vissuto vari decenni e quindi ho visto proprio l'evoluzione del lavoro, della quantità e della qualità di lavoro. Una volta il lavoro era molto più fisico, per noi è molto più mentale. È cambiato anche l'approccio del negozio verso l'esterno, diciamo verso la società, perché adesso un negozio moderno non deve solo proporre, nel nostro caso degli abiti o delle scarpe da indossare, ma deve creare Cultura e quindi l'essere indirizzati verso un obiettivo che per noi è quello di vivere l'aria aperta a 360 gradi è quello che ti fa muovere in una direzione e quindi ti fa scegliere determinate aziende, fa in modo che il tuo cliente che sceglie queste cose può approcciarsi al suo mondo esterno, al suo outdoor in tanti modi. Ecco, per noi l’outdoor è il focus. E outdoor, significa non solo vado a farmi la corsa, vado in montagna o trekking = outdoor ma outdoor può anche essere andare a un matrimonio in un prato vestito comodo ma elegante.
E poi cultura significa anche far approcciare il cliente a diversi concetti, come appunto quello della sostenibilità, del riciclo, del riuso, della conservazione dei capi. Negli anni ‘90 vedevo un consumismo sfrenato e il periodo più brutto per me era il periodo di Natale, che per me conta tanto a livello emotivo non tanto di lavoro, perché ci piace fare le confezioni regalo belle e ci piace che la gente riesca a fare la sorpresa alle persone a cui vuole fare i regali. In quegli anni veramente sembrava un dovere fare il regalo di Natale ed ero addirittura arrivata a pensare che no, basta, questo non è più il lavoro giusto, non è più un lavoro, non è più un lavoro fatto bene. Quindi il creare nel cliente anche uno spunto di riflessione su tanti aspetti è forse la cosa più importante.

QUALE CONSIGLIO DARESTI ALLA GIOVANE TE?

Adesso un consiglio che darei è quello di seguire la propria pancia perché alla fine sei tu che sai dove vuoi arrivare e quello che vuoi fare. Poi è giusto anche ragionare, calibrare le cose, seguire il proprio istinto ma mai pensare di essere arrivata, ma pensare che ogni giorno il primo giorno di lavoro e quindi hai da imparare ad ascoltare e a capire. Difficile dire ok, adesso sono arrivata e va bene così. No!

COME TI DIVIDI TRA LAVORO E FAMIGLIA?

Tempo libero è una parola che non c'è tanto nel mio vocabolario, però vorrei averlo un po’ di più. La divisione tra lavoro e famiglia quando avevo i figli piccoli e come tutte le mamme, il doppio salto mortale carpiato e avvitato per arrivare un po’ dappertutto. Adesso i figli sono più grandi e la famiglia c'è sempre. È cambiato che con i figli ogni sera, quando si è a tavola c'è un consiglio d'amministrazione ed è divertente perché ognuno porta le sue idee, le sue novità e quindi c'è un continuo confronto.

COME TROVI IL TEMPO LIBERO? COSA TI PIACE FARE?

Tempo libero mi piace passarlo all'aria aperta, sicuramente. Di base, io sono cresciuta facendo sport all'aria aperta, facevo corse in montagna quelle che adesso si chiamano trail running in estate, in inverno facevo gare di sci di fondo corte e lunghe. Mi sono fatta anche le mie Marcialonga. Quindi sempre fuori, all'aria aperta, fatica e sudore, però concentrazione su te stessa, su quello che stai facendo, sui pensieri che vagano per conto loro. E questa è la cosa che mi rilassa di più ancora adesso fare.

HAI UN DRESS CODE? QUANTO CONTA LA COMODITA’?

Non ho degli abiti particolari il mio dress code parte dei tessuti, dalla qualità dei tessuti, dai tagli. Mi piacciono le cose che hanno un'anima. Poi bello è sperimentare abbinamenti da collezioni completamente diverse, dalla collezione iper tecnica a quella più modaiola. Puoi unire due mondi diversi, con risultati un po’ fuori dagli schemi comuni a cui la gente abituata. Abbinamenti che sono quasi strani per moltissima gente.
Però è piacevole perché hai dei risultati sorprendenti ed è un po’ il criterio che uso quando scelgo le collezioni da proporre poi ai nostri clienti. Quindi tanta qualità, ove possibile principalmente aziende italiane. Direi che in questo momento ne abbiamo molte, perché comunque le aziende italiane hanno quel qualcosa in più che nessun altro sa dare. Anche aziende che hanno una filosofia, un approccio a questo mondo della moda e dell'abbigliamento completamente diverso.
Adesso si parla tanto di sostenibilità, di consciousness. Sono veramente poche quelle che lo fanno sul serio e noi le andiamo a pescare. Magari sono aziende poco conosciute ma molto attive dal punto di vista di questi argomenti, che sono argomenti che, adesso sono sulla bocca di tutti, ma che noi sono anni che stiamo perseguendo proprio anche come stile di approccio al lavoro e di vita.

HAI UNA GIORNATA TIPO?

Non ho una giornata tipo. Ho un'organizzazione mentale per cui la settimana è scandita da impegni e appuntamenti, da cose che sono da fare. Quindi so che ho quelle da fare. Però poi nella quotidianità ci sono anche tanti altri aspetti da considerare che magari all'inizio non avevi considerato. È una giornata tipo, direi molto varia, perché ogni giorno comunque affronti cose diverse, ambienti diversi idee diverse, quindi non ne hai mai una uguale.

PER SILVIA, CRESPI PROPONE...

– Blazer Circolo 1901 --> Vedi
– Pantaloni cotone fiammato 19.70  --> Vedi
– Scarpe New Balance 327 --> Vedi